‹‹Poscia, più che ‘l dolor, poté ‘l digiuno››
Inf, XXXIII, v. 75
Il conte Ugolino e i suoi figli in una rappresentazione di Gustavo Doré. |
Questo verso è impossibile da parafrasare e di difficile interpretazione, poiché come in altri passi della sua Commedia, anche qui Dante ha voluto ambiguamente lasciare alla frase molteplici significati e sfumature. I principali filoni interpretativi sono due: il primo sostiene che il conte Ugolino, dopo la morte dei suoi figli, si sia cibato dei loro corpi prima di morire anch’egli; il secondo invece crede che semplicemente il conte Ugolino sia morto subito dopo i suoi figli, non tanto per il dolore, quanto per il digiuno straziante che ormai lo aveva reso cieco e debole.